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Liotta (PD): il quartiere di Sant’Eufemia sempre più abbandonato a se stesso

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Le lunghe dichiarazioni rilasciate oggi dall’assessore Stella, aldilà dei buoni propositi, corrispondono al nulla di fatto

Comunicato Stampa

A titolo di esempio da sempre il territorio del quartiere di Sant’Eufemia Lamezia è inquadrato nella programmazione sovracomunale per la realizzazione di opere finalizzate ad “usi” di livello regionale, però con scarsi benefici per la città.

E sta di fatto che – laddove si sia dato concretezza alle dichiarazioni preelettorali – non si sono mai registrate ricadute positive sulla qualità urbana.

Poi, soprattutto negli ultimissimi anni – e forse non è proprio un caso – tutte le grandi opere programmate dal Comune e dalla Regione non hanno avuto una pratica attuazione: dal totale rinnovamento funzionale e architettonico dell’aerostazione al collegamento della stazione ferroviaria con linea dedicata per una navetta a trazione elettrica con un sistema di aree a parcheggio fino alla ordinaria manutenzione delle strade comunali.

Tanto che, più che giustamente, un giornalista su una testata regionale ha evidenziato in questi giorni la incivile difficoltà dei collegamenti tra le due grandi infrastrutture trasportistiche. Questo sta a dimostrare – se ce ne fosse bisogno – che il quartiere di Sant’Eufemia piuttosto che un territorio di servizi è diventato semplicemente “a servizio”.

Di fatto, è territorio di passaggio di mezzi di locomozione, di merci e di passeggeri. Questi, in altri termini, nella stragrande maggioranza non sostano nella città, ma utilizzano le infrastrutture soprattutto per proseguire verso località turistiche (Tropea e la costa ionica, per fare un esempio) o, per altre ragioni, in direzione di altre città regionali. Del resto, le royalties che il Comune di Lamezia ricava dalla presenza di tante opere sovracomunali sono indice non di opportunità, ma del peso negativo che queste esercitano sul territorio in termini di inquinamento.

Onestamente un prezzo troppo alto.
La storia ci parla di una scarsa influenza sulla qualità della città di queste grandi iniziative statali e, poi, regionali (Centro agroalimentare e le sue appendici, ecc.), per non parlare poi delle piattaforme relative al trattamento dei reflui (impianti di depurazione) e dei rifiuti (Centro di raccolta), nonché delle discariche. Per molti versi, si ricava la stessa sensazione per il “Progetto Waterfront Lamezia e Porto Turistico”, che peraltro pare sia naufragato.

In sintesi, da una parte l’”internazionalità” delle opere (porto ed aeroporto) non dispiegano un’utilità locale, dall’altra si aggiungono le dimenticanze dell’Amministrazione comunale che ha escluso dalla programmazione PinQUA il quartiere di Sant’Eufemia, nonostante abbia assunto il carattere di periferia degradata, con strade colabrodo, marciapiedi insufficienti o, laddove esistenti, fagocitati da erbacce e folti canneti in pieno centro per non parlare della strada del mare e dello spazio della “locomotiva”, con tutti i problemi connessi, che durante la gestione del commissario prefettizio dott. Alecci è stata all’attenzione di una specifica progettualità concordata con le autorità regionali competenti in materia di trasporti.

È assai significativo del difetto di autorevolezza della città se ancora oggi la stazione ferroviaria – a differenza, per esempio, di quella di Paola – è sprovvista degli ascensori per il superamento delle barriere architettoniche, e se l’Urban center previsto dalla Agenda Urbana nell’ex delegazione municipale di Sant’Eufemia (468.950,00 euro) non ha avuto realizzazione.

Pare, pertanto evidente a tutti i cittadini di questa parte di città e non solo che alle altisonanti dichiarazioni dell’amministrazione comunale non consegue una reale e concreta attenzione per la città esistente sempre più abbandonata a se stessa.

Milena Liotta
Componente direttivo cittadino PD

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