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Luce, gas e acqua bollette da paura: è sempre giusto pagarle?

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Luce, acqua e gas sono beni di prima necessità e come tali da ritenersi indispensabili per la sopravvivenza e dignità di ogni essere umano

Comunicato Stampa

Federcontribuenti: ”Gli aumenti in bolletta non possono essere di colpo pari al 100% e i bonus come i rateizzi sono una grave presa in giro a danno delle famiglie e dei lavoratori autonomi. Stiamo convincendo i consumatori ad opporsi alle bollette presentandosi davanti ai giudici chiamati a chiarire, legalmente, questi aumenti reboanti”.

Infine la grande domanda: perché le aziende fornitrici di luce e gas Enertech non hanno applicato simili aumenti?

Cosa può e deve fare il consumatore che si vede recapitare una bolletta raddoppiata? ”Deve impugnare la bolletta davanti ad un giudice e opporsi fermamente alla speculazione fuori controllo: i costi per l’impugnazione sono irrisori. Inoltre gli aumenti dei costi non possono avvenire con contratto in corso”.

I consumatori finali dei blasonati fornitori di luce e gas stanno pagando non solo l’energia o il gas consumato ma, soprattutto gli investimenti nei Paesi esteri, acquisizioni di tante altre società; azionisti e dirigenti; consulenti di ogni tipo e castelli sfavillanti con tanto di macchine con autista. Insomma al consumatore il peso economico di mantenere in piedi il business di altri.

Con gli aumenti del costo finale di luce, gas, acqua e carburante si è provocato un effetto domino che ha prodotto l’aumento del prezzo di ogni altro bene anche di prima necessità: ”segno che in atto vi è una speculazione fuori controllo come con l’entrata in scena dell’Euro”.

Tutti gli aiuti fin qui adottati dal Governo Draghi sono irrisori perché coprono appena il 6% degli aumenti: ”i consumatori possono e devono opporsi a quanto gli sta accadendo con i mezzi che fortunatamente abbiamo, anche perchè questi aumenti non rientreranno e con i redditi fermi a venti anni fa il 52% delle famiglie italiane fra 6 mesi faticherà ad arrivare a fine mese aumentando la platea delle famiglie cadute in povertà”.

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