LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Mascaro, processo Columbus: Ho rinunciato a incarico professionale non svolgendo alcun atto difensivo

2 min di lettura
Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme - Lameziatermeit

Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

Mascaro risponde

Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme - Lameziatermeit
Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

Paolo Mascaro, attraverso pagina social, chiarisce la sua posizione in merito ad alcune contestazioni apparse in data 15/12/2017 su testata giornalistica on line.

In ordine all’articolo apparso in data 15/12/2017 su testata giornalistica on line, nel quale si contesta al sottoscritto di aver mantenuto la difesa di coimputato di ex candidato coinvolto nell’inchiesta “Columbus”, rappresentando quanto detto comportamento non fosse “il massimo in termini di opportunità politica per chi sostiene di aver fatto della legalità la sua stella polare”, deve, per amore di verità e senza spirito polemico, rappresentarsi quanto segue.

Il sottoscritto sin dall’08/05/2015, e cioè immediatamente dopo l’arresto e ben prima dell’elezione a Sindaco, ha rinunciato al detto incarico professionale non svolgendo, quindi, nel processo Columbus alcun atto difensivo e non partecipando mai ad alcuna attività e neanche all’interrogatorio di garanzia.

Pertanto, al momento della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla DDA nel novembre del 2015, il nominativo del sottoscritto, indicato quale difensore del predetto coimputato unitamente ad altri 2 avvocati del Foro di Cosenza, era stato inserito solo per mero errore materiale; d’altronde l’esistenza di errore è facilmente intuibile in quanto ai sensi dell’art. 96 c.p.p., comma 1, “l’imputato ha diritto di nominare non più di due difensori di fiducia”nel mentre nella detta richiesta risultavano 3 difensori e cioè il sottoscritto, che aveva invece rinunciato al mandato come detto l’08/05/15, e gli avvocati successivamente legittimamente nominati.

È, dunque, evidente anche in tale circostanza la linearità di comportamento di chi ha fatto della legalità la stella polare della propria esistenza, come correttamente rilevato nell’articolo.

Si precisa, infine, che non appena sarà finalmente notificato il decreto di scioglimento, si chiarirà immediatamente l’erroneo riferimento ad asserito svolgimento di attività professionale, pur astrattamente lecita e legittima, in favore di esponenti di massima rilevanza delle cosche sino a marzo 2016 con successiva assunzione dell’incarico “da altro professionista in stretti rapporti di affinità con il primo cittadino”; non è vero infatti ne’ che sia stata svolta attività defensionale in favore di esponenti di massima rilevanza delle cosche sino al momento della costituzione di parte civile del Comune ne’ che nel marzo 2016 detta attività sia stata poi assunta da affine.

Non può non rilevarsi con amarezza che il vano tentativo di legittimare scioglimento ritenuto macroscopicamente illegittimo dal comune sentire della popolazione lametina, e non solo di essa, porti alla rappresentazione di fatti e circostanze inveritieri con conseguente sconcerto e senso di sfiducia della collettività.

Si ribadisce, infine, che, se nella giornata odierna dovesse esservi notifica o pubblicazione del provvedimento del quale stranamente l’ansa ha fornito anticipazioni, già da lunedì, a latere delle ovvie iniziative giudiziarie, sarà dimostrata in maniera incontestabile l’inesistenza di atti e provvedimenti frutto di infiltrazioni e condizionamenti e l’inesistenza di comportamenti del sottoscritto definibili illegittimi, immorali o inopportuni“.

Click to Hide Advanced Floating Content