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Panedigrano: vite parallele quelle del Ministro Lotti e del Sindaco Mascaro

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Nicolino Panedigrano

Nicolino Panedigrano

Tutt’e due hanno amici fidati che li accusano di comportamenti gravi: di aver raccomandato in SACAL una stretta parente di un noto pregiudicato per mafia, il Sindaco di Lamezia; di aver svelato ai suoi amici che erano spiati dalle cimici della Procura, il Ministro (ma a proposito, non sarebbe male sapere anche chi ha raccontato a Colosimo & C. dell’indagine e delle cimici).
Nicolino Panedigrano - LottiEntrambi si ritrovano questi amici fidati in posti decisivi per volontà dei rispettivi padroni del vapore: Matteo Renzi nel primo caso, l’on. Galati nel nostro.
Nessuno dei due è indagato, ma i fatti riferiti dai loro amici fidati, se veri, sono politicamente gravi e, per quanto riguarda il Sindaco, incidono su una ferita sempre aperta in una città che ha già subito due scioglimenti del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose.
Entrambi proclamano a gran voce di essere vittime di calunnia, di non aver mai fatto nulla di ciò che i loro amici fidati gli addebitano e di non sapere perché siano stati tirati in ballo.
Tutt’e due promettono sfracelli, ma non fanno l’unica cosa che un calunniato è portato d’istinto a fare: sporgere denuncia contro il calunniatore, anche perché, se è vero che per calunnia si procede d’ufficio, è evidente che al momento le rispettive Procure credono a quanto emerge dalle indagini e certamente non avranno aperto nessuna indagine per calunnia nei confronti di questi loro amici fidati.
Per quanto riguarda Lamezia, la vicenda ci consegna un Sindaco legato mani e piedi ad uno dei protagonisti delle peggiori stagioni politiche e amministrative della città.
Un politico che si è ritrovato ogni volta dalla parte o addirittura ispiratore delle amministrazioni sciolte per mafia; che sa fare incetta di clientele e voti, ma a Lamezia ha regalato solo inaugurazioni o pose di prime pietre rivelatesi delle grandi “bufale”; che per piazzarsi meglio è girovagato da un partito all’altro; che ora dopo un trentennio di militanza nel centrodestra è approdato a Catanzaro alla corte del Candidato a Sindaco del PD, di matrice democristiana come la sua e uno degli artefici di quell’accentramento famelico dei servizi sanitari nella “Cittadella della Salute” catanzarese che sta portando al progressivo e inesorabile depauperamento del nostro Ospedale e della sanità lametina.
E qui il cerchio si chiude. Il Sindaco Mascaro per volere di Galati, con l’appoggio determinante da lui dato all’uomo del Sindaco Abramo in SACAL, ci ha regalato qualche anno in più di questa nefasta gestione di Colosimo, ora il puparo di Lamezia consegnerà direttamente le spoglie della città al prossimo Sindaco di Catanzaro. Un bel risultato per un Sindaco eletto sull’onda trascinante della parola d’ordine W Lamezia!

Nicolino Panedigrano

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