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PSC Lamezia, Reale: chiedo a Nicotera comprensione

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“In politica si può trascendere quando si discute di principi a cui si tiene molto e quando una situazione arriva ad un punto di rottura si dicono (meglio si gridano) affermazioni di cui ci si deve pentire”

Debbo prendere atto che, ovviamente me lo dovevo aspettare, il dibattito si sta concentrando sullo scontro con il Presidente rispetto al merito del Piano Strutturale.
Credo che sia necessario tornare alle questioni di fatto e di diritto che accompagnano l’approvazione dello strumento che ha ancora un iter da percorrere ed il cui punto di maggiore crisi, per la città, è l’edificazione di tanto terreno agricolo che ci porterà a diventare gli ultimi in tutte le graduatorie ”per l’assegnazione di fondi finalizzati a programmi di rigenerazione urbana o tutela e valorizzazione dei Centri Storici” articolo 20 Quadro Territoriale di Coordinamento Regionale Paesaggistico , tomo IV.
Ma questo è solo un aspetto rispetto ai danni che provocherà questa scelta sul traffico (via del Progresso come esempio), sulla qualità e sulla capacità del Comune di reggere livelli di servizi accettabili e quindi sulla qualità della vita dei Lametini senza considerare il danno all’ambiente per la scomparsa di ettari di verde e l’incidenza negativa sulla stabilità dei suoli e sulla pericolosità delle acque piovane.
Chiedo quindi a Giancarlo Nicotera di chiudere questa vicenda con un chiarimento personale e privato, sicuro che 25 anni di buoni rapporti, ci possano consentire di arrivare ad una reciproca comprensione dei motivi che hanno innescato questa situazione.
Sa benissimo, il Presidente del Consiglio, che, in politica si può trascendere quando si discute di principi a cui si tiene molto e quando una situazione arriva ad un punto di rottura si dicono (meglio si gridano) affermazioni di cui ci si deve pentire.
La Cittadino invece continua con le invettive nei miei confronti e mi costringe a ricordarle i fatti: Con Aquila Villella stavamo discutendo, nel corridoio e non in aula, dall’atteggiamento che dovevamo assumere per il proseguo del Consiglio.
E’ passata e ci ha intimato di non fare i capricci come i bambini. Da qui la mia reazione che ha sintetizzato il fastidio per l’interruzione, per l’ingiuria politica e l’inopportunità dell’intervento.
Quindi si è recata in aula e, dalla porta di entrata, ha reso edotto in Consiglio dell’ingiuria ricevuta.
Nel nostro dialetto c’è una frase che sintetizza l’infelice intervento della Cittadino e la mia reazione.
Comunque, non scriverò più niente su questo aspetto mentre sicuramente farò la mia parte per continuare a difendere l’integrità del territorio Lametino.

 

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