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Controvento, viaggio in Sicilia (prima puntata): Catania e dintorni

4 min di lettura

Di fronte
m’eri, o Sicilia, o nuvola di rosa
sorta dal mare! E nell’azzurro un monte:
l’Etna nevosa.
Salve, o Sicilia! Ogni aura che qui muove,
pulsa una cetra od empie una zampogna,
e canta e passa… Io ero giunto dove
giunge chi sogna.

(L’isola dei poeti – Giovanni Pascoli)

 

Tra qualche giorno arriveranno due festività , e noi di lameziaterme.it non possiamo che consigliarvi le mete più belle proprio vicino casa: ed ecco la terra di brioche col tuppo, granite, pupi, mare e vulcani, terra per i poeti, la più grande regione italiana… la Sicilia.

MESSINA: DESTRA O SINISTRA?

Arrivati a Messina con un traghettamento di circa 30 minuti devi solo scegliere da che parte andare – questa volta scegliamo noi per voi Catania e dintorni, ma ovunque voi andiate sembrerà che l’Etna vi segua e vi osservi, e forse è così!, visto che la cima è alta 3.323 metri.

È possibile salire in auto da Nicolosi o da Zafferana Etnea, ed ammirare il paesaggio lunare che si incontra a mano a mano che si sale, oltre al panorama mozzafiato sulla costa; i più avventurosi possono prendere la funicolare fino ai crateri sommitali.

Tornando giù sulla riviera etnea ecco I Malavoglia o meglio Aci Trezza, un mare da sogno nel quale troviamo i faraglioni dei ciclopi, ovvero i massi lanciati da Polifemo contro Ulisse – in realtà, formatisi in conseguenza di un intensa attività vulcanica mezzo milione di anni fa. Da visitare il castello di Aci Castello, su uno sperone di roccia lavica.

XIPHONIA E POLIFEMO

Poi spingetevi verso Acireale: dove si narra tragga la propria origine da Xiphonia una misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero risalire il mito della fondazione alla storia d’amore tra Galatea e Aci, ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo (ancora lui, grande protagonista trinariciuto!). Qui da visitare Piazza del Duomo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui la Chiesa Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo del Comune, il Palazzo Modò. Nel centro storico vi sono altre chiese, altri palazzi e vari monumenti di grande interesse e in periferia si trovano le terme di Santa Venera.

L’ELEFANTE CATANESE

Ed eccoci a Catania, “melior de cinere surgo” (rinasco dalla cenere più bella di prima, per chi non mastica il latino…): e così è stato per questa città distrutta più volte da terremoti, eruzioni ed invasioni. La Catania di oggi risale al pieno Barocco, dove l’ultima ricostruzione è del 1693 e la protagonista è la pietra lavica che invade le chiese, i palazzi, i monumenti, con un bellissimo cromatismo grigio-nero che vi stupirà. Il centro storico è tutelato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entrate poi assolutamente nel Museo diocesano per vedere la Vara usata durante la festa di Sant’Agata: ma anche da visitare è il teatro romano, il Monastero dei Benedettini di S. Nicolò l’Arena e i giardini di piazza Bellini.

Piazza del Duomo vi accoglierà con l’elefantino simbolo della città, un simbolo considerato magico, un protettore per gli abitanti – anche se la vera patrona e il vero amore dei catanesi è Sant’Agata, il cui duomo è costruito sui resti di antiche terme: l’interno è maestoso e contiene una cappella con le reliquie della Santa e la tomba di Vincenzo Bellini, musicista catanese di nascita.

A quest’ultimo è dedicato il Teatro Massimo Vincenzo Bellini il cui soffitto è affrescato con immagini delle sue opere più famose: Norma, La sonnambula, I puritani e Il Pirata.

Da Piazza del Duomo parte la via più importante di Catania, cioè via Etnea, strada dello shopping, della pasticceria, dei palazzi e delle 7 chiese barocche tra cui la splendida Collegiata.

UNA DOLCE SOSTA E VIA

Dopo tanto camminare e visitare con stupore ora è d’obbligo rimpinzarci di tutto quello che la gastronomia siciliana ci offre; e a Catania non mancano arancini, crispelle e schiacciate, pasta alla Norma, la caponata,

le olivette di Sant’Agata, la brioche con la granita, cannoli, cassate e iris (la cui ricetta trovate sulla nostra rubrica Giovedì Gnocchi). Per chi ama però la movida notturna, musica e street art invadono la città e nei quartieri popolari, di sera le macellerie accendono la brace e permettono di mangiare la pregiata carne di cavallo. Al rientro da questo tour sentirete il bisogno di tornare in Sicilia e scoprire tante altre città e bellezze: Caltagirone e le sue ceramiche, la meravigliosa Taormina con il suo teatro greco-romano e poi ancora… ma ve lo racconteremo nel prossimo viaggio che faremo Controvento.

 

 

Valentina Arichetta

 

 

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