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“Cantando il V canto”. Di scena Dante al Liceo Campanella di Lamezia

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Liceo Campanella Lamezia Terme

Liceo Campanella di Lamezia Terme

Questa mattina un evento straordinario è andato in scena presso l’Auditorium del Liceo “T. Campanella” di Lamezia Terme: Cantando il V canto, nato da un’idea degli insegnanti Nada Florimo e Giovanni Mazzuca, che hanno curato i testi e le musiche con la direzione dell’orchestra affidata ai M° Augruso e Regolo: musica sinfonica, pop, cantautorato e danza

Introdotto dalla Dirigente Susanna Mustari, che ha lodato i ragazzi per aver voluto tenacemente la realizzazione di questo spettacolo, originariamente previsto per la giornata dedicata al  Dantedì, il 25 marzo u.s.,  e rimandato per motivi di sicurezza, finalmente lo spettacolo è andato in scena grazie  all’impegno collettivo e alla collaborazione tra docenti, alunni e personale Ata che hanno generosamente contribuito all’allestimento dell’Auditorium nel pieno rispetto delle norme anti Covid.

«Lo spettacolo che vuole celebrare la grandezza del Sommo Poeta -ha sottolineato la Dirigente – ha un valore fortemente simbolico: lo specchio dei vizi e delle virtù del genere umano diventa campo di battaglia psichico dell’isolamento che culmina eroicamente nella luce e nella realizzazione della vita e dei sogni. Dalla “selva oscura” delle nostre fragilità al “bosco sacro” dei vostri talenti».

Grande emozione sul palcoscenico e per i numerosi spettatori sul web, dunque, in una performance di alto valore artistico che il Liceo ha interamente dedicato al M° Sebastiano Valentino, flautista e didatta eccellente, prematuramente scomparso.

Musica e danza, arti esemplari, hanno accompagnato la nobiltà dei versi danteschi creando un armonioso gioco, dentro il quale gli strumenti, abilmente coordinati, hanno tessuto trame emotive e suggestive ripercorrendo i luoghi infernali e sublimando l’amore infranto di Paolo e Francesca. Le note rimandano a grandi compositori della musica classica, da Beethoven a Mascagni fino a De André “cantore” dell’amore perduto. I solisti, nei differenti ruoli affidati alle voci di Serena Maletta, Alessandra Falleti, Andrea Mariano, Carlo Caputi, Giada Spina, sono stati guidati magistralmente dall’insegnante Giovanna Massara in un’interpretazione intensa e vibrante, culminata nell’ “O fortuna” di Carl Orff.

Significativa l’interpretazione della voce recitante, Alessia Morello che ha curato la declamazione dei versi danteschi con eleganza e presenza scenica.

La seconda parte della mattinata ha lasciato spazio all’esibizione del corpo di ballo dell’indirizzo coreutico, nella triade coreografica de “La danza dagli abissi al cielo”, coordinata dai Proff. Cuvato, Greco, Scudiero e Tripodi. Il linguaggio della danza contemporanea si è fuso con l’elemento carnale della prima cantica: la vicinanza dei corpi, il loro movimento ha assunto forme spezzate, gesti sinuosi e improvvisi, a volte simili a marionette, in un vocabolario scenico puramente emotivo ed espressivo. Il peso della materia si addolcisce nella seconda cantica con ritmi e pulsioni che si alleggeriscono nella gestualità di Pia dei Tolomei, fino all’atmosfera eterea del Paradiso. La figura di Beatrice, simbolo di grazia, emerge e danza tra i beati della Candida rosa in un’armonia di forme allungate, movimenti legati e pose plastiche. Solisti Giulia Arpaia, Raphael Burgo, Aurora Filippis, Danny Fimiani, Desirre Rondinelli e Rosy Torcasio.

«La professionalità e la passione dei nostri Docenti- ha concluso la Dirigente- si sono concretizzate, stamattina, nella sinergia operativa che li ha visti al fianco dei loro allievi, mentori e portatori di una visione estetica e interpretativa non solo di linguaggi musicali e coreutici, ma di relazioni sane e fruttuose per il loro successo formativo.»

Una scuola, il Liceo “Tommaso Campanella” che intreccia conoscenze e competenze attraverso il protagonismo dei propri studenti proiettati verso  orizzonti di bellezza, in una partecipazione culturale che trova una reale collocazione nei banchi di aule (oggi virtuali ma pur sempre “aule”) ricche di vita!

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