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Chi ha inventato la tombola?

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tombola

Chi non ha mai giocato almeno una volta alla tombola quando arriva il Natale?

Le festività sono piene di tradizioni che spaziano dal cibo ai passatempi, ma la tombola è forse una delle più iconiche.

Ancora oggi viene praticata nelle case degli italiani e non solo, sebbene non tutti conoscano effettivamente le origini di questo gioco. Non che ci volesse una mente troppo scaltra per ideare un gioco ad estrazione nel quale i partecipanti non hanno mosse a disposizione.

Forse anche per questo stiamo parlando di un’attrazione molto amata dai bambini, che grazie alla tombola possono sedere al tavolo con i grandi e detenere le loro stesse chance di successo. Di fatto, però, il gioco non era nato per aggregare le persone.

Nella metà del XVIII secolo re Carlo III di Borbone voleva rendere legale il lotto per trarne guadagni, ma il frate Gregorio Maria Rocco riteneva che in questo modo molti fedeli si sarebbero allontanati dalla preghiera perché eccessivamente distratti dal gioco. Alla fine il lotto fu semplicemente sospeso durante il periodo di Natale e il popolo napoletano, contrario a questa imposizione, ne inventò una variante casalinga che prese il nome di tombola.

Anche in epoca contemporanea il gioco tradisce la sua appartenenza popolare, non a caso spesso e volentieri i media si ritrovano a parlare di tombolate di beneficenza.

Alla fine bastano oggetti di fortuna per realizzare il tutto, elementi di facile reperibilità che ancora oggi fanno parte della tradizione: cestini di vimini, fogli di carta e fagioli secchi.

I numeri del tabellone erano 90 sin dall’inizio in quanto già per le elezioni dei Serenissimi Collegi si doveva scegliere tra 90 nomi. Ad ogni numero sono stati poi attribuiti significati particolari, che hanno reso la tombola più divertente da praticare, ma non per questo più ricca nelle dinamiche di gioco. Alla fin dei conti, è la sorte a comandare. I giocatori non possono intraprendere nessuna azione che possa modificare il risultato finale di una partita. Una volta acquistate le cartelle da 15 numeri, bisognerà semplicemente seguire le estrazioni.

Ambo, terno, quaterna, cinquina e tombola. I premi non sono numerosissimi, ma si rivelano sufficienti per rendere le partite durature quanto basta. Va da sé che maggiore è il numero di partecipanti, più alte saranno le probabilità che qualcuno riesca a conseguire uno dei premi a discapito di un altro giocatore. In caso di ex aequo, il premio di turno viene semplicemente diviso in parti uguali, ma nel caso dell’ambo c’è chi preferisce stanziare fondi per metterlo a disposizione più di una volta. Non sono molte le soluzioni per vivacizzare una partita.

Ancora oggi la tombola riscuote un certo successo in Italia perché le tradizioni sono dure a morire. Quello con la tombola è un appuntamento fisso, che viene onorato quasi per buon augurio tra amici e parenti. Nemmeno il bingo è riuscito a far venire meno la tradizione. Inventato in America, il bingo è arrivato in Italia alla fine del secondo millennio e ancora oggi nello Stivale si contano numerose sale a tema. Le principali regole del bingo non si discostano da quelle della tombola. Anzi, si potrebbe affermare che i due giochi siano quasi identici. La tombola, tuttavia, mantiene sempre quel fascino folkloristico in più.

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