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Cumuli di spazzatura e incenerimento a cielo aperto. Che fare?

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La notizia di questi ultimi giorni, relativa allo smaltimento dei rifiuti, verte sui cassonetti in fiamme in città, l’ultima, in ordine di tempo, il rogo di via Murat

Comunicato Stampa

Cumuli di immondizia e materiale vario in lenta combustione a sprigionare fumo denso e acre con notevoli disagi per la popolazione residente e per la salute dei cittadini tutti.

E questa volta, quantomeno, alla comunità Rom di Scordovillo, comodo specchio per le allodole, non può essere addebitata alcuna responsabilità e neanche ai cittadini lametini che Rom non sono.

Per rendersene conto è sufficiente farsi un giro nelle periferie della città  dove i cumuli di immondizia hanno abbondantemente seppellito i contenitori, che aspettano di essere svuotati unitamente al lezzo che emanano. Ma c’è di più!

In contrada Piano Luppino, la spazzatura, in versione peripatetica, spinta dal vento o sparpagliata da cani randagi in servizio permanente, vaga nel terreno di un nostro concittadino che è costretto a ripulire sistematicamente il suo campo dall’invasione quotidiana della spazzatura.

Se ci si rivolge alla Multiservizi Lamezia SpA, quando si ha la fortuna, telefonando al loro numero, di trovare una voce umana che non sia il solito disco rotto  che ti ripete di aspettare “Godot”, suggeriscono come unica soluzione di recintare il terreno, allo stesso modo, e con la stessa logica, di chi, invece di attivare procedure istituzionali, anche repressive, per rimuovere le cause dell’inquinamento acustico si limita a consigliare di insonorizzare la casa.

Penso che, come sta avvenendo già in qualche periferia collinare di Sambiase (vedi case Sparse Oppolese) l’unica civile possibile soluzione, all’attuale ludibrio ambientale passi attraverso il progressivo ampliamento della Raccolta differenziata.

Fiore Isabella 

(Ex Consigliere Comunale PCI)

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