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Federcontribuenti. Le truffe online segnano un più 436% rispetto al 2019

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Le truffe online segnano un più 436% rispetto al 2019. La grande fuga di capitali italiani all’estero

Mentre la Polizia Postale svolge bene il proprio lavoro la legislazione italiana e quella europea sembrano non volersi occupare di questo fenomeno in continua espansione. Federcontribuenti: ”i procedimenti giudiziari faticano ad iniziare, passano anni prima di raggiungere i colpevoli che continuano a truffare cambiando semplicemente nome e usando account falsi”. Schema Ponzi, criptovalute, prodotti scontati del 70/80/90%, furti di identità, email o sms sulla sicurezza del conto bancario e molto altro ancora”. Come difendersi?

Tutti a caccia di affari o nuove frontiere per guadagnare soldi. Le persone è come avessero perduto del tutto la capacità di discernere il vero dal falso storditi dalla mancanza di soldi, dalla sfiducia verso la politica e dalla mancanza di aiuti. Su Google scrivendo ”guadagnare in internet” troviamo oltre 4 milioni di risultati e basta visitare un sito per vedersi bombardare nei giorni seguenti sui social, via email o con sms e qundo si ha difficoltà economica cadere nella truffa è un attimo.

Aumentano le truffe sugli acquisti online: ”prodotti scontati o l’oggetto del desiderio finalmente a portata di mano. Prima di acquistare verificate sempre la P.IVA e se l’oggetto dell’acquisto è stato pubblicizzato sui social è bene andare nel negozio fisico a scongiurare probabili truffe e non usate mai la carta di credito. Il rischio va dal non ricevere il prodotto al vedersi clonata la carta di credito”.

Truffe con le criptovalute

Piovono messaggi tipo questo, ”dopo il deposito iniziale di 200 € in appena 3 minuti, il deposito aumenta fino alla cifra di 323,18 €” li troviamo anche fintamente sponsorizzati da vip o apparsi su noti quotidiani online ed è tutto falso e molto pericoloso. Il rischio è di perdere quei pochi risparmi a disposizione.

Schema Ponzi o piramidali

Questi schemi prevedono che i capitali dei futuri depositanti sono utilizzati per pagare gli investitori precedenti. Inizialmente per convincere sulla bontà dello schema si ottengono dei minimi guadagni, in realtà al primo giro di boa si perdono un sacco di soldi. Abbiamo migliaia di persone che hanno perso fino a 500 mila euro in truffe come questa e che ancora attendono giustizia.

Concorsi a premi.

Avviene tramite i social come Telegram, WhatsApp, Facebook e Instagram. Come funziona? Gli iscritti ai social ricevono messaggi privati da account apparentemente legati a noti marchi di alta moda. Il meccanismo alla base della truffa è tanto semplice quanto diabolico. Promettendo una generosa ricompensa in buoni acquisto – anche 100 euro – i falsi account Instagram chiedono in cambio nome e cognome del “fortunato” utente e addirittura il suo numero di carta di credito. Nel messaggio si dice si rende necessario per l’accredito del premio, ma ovviamente sarà utilizzato dai cyber criminali per rubare denaro. Stesso discorso quando si apre il banner o il popup che ci dice di avere pochi secondi per ricevere gratis o cellulare di ultima generazione.

EMAIL e SMS sulla sicurezza bancaria

Quando ricevete una email o un sms dove vi viene detto che la sicurezza del vostro conto corrente è a rischio chiamate in banca attraverso il numero fisso. Rischiate di vedervi sottrarre denaro dai vostri conti.

I consigli della Federcontribuenti

Evitate di compiere ogni azione sopra riportata; se avete dubbi fatevi consigliare da una associazione esperta nei reati informatici o chiedete consiglio alla Polizia Postale. Se siete vittime di truffa rivolgetevi subito alla Guardia di Finanza o alla Polizia che hanno l’obbligo di raccogliere sempre la vostra denuncia; non inviate mai denaro su conti correnti stranieri!

L’Europa e lo Stato italiano devono inserire i reati informatici nel proprio calendario politico: occorrono Leggi e strumenti che favoriscano la nascita di un team di autorità che a vario titolo possano nel giro di breve tempo inchiodare i responsabili di tali truffa e recuperare i capitali estorti.

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