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Lamezia. Masi (PD): dalla Provincia un piano scolastico squilibrato

2 min di lettura
Gennarino Masi

La Provincia ed i consiglieri provinciali hanno redatto un piano senza criteri oggettivi pensando solo a soddisfare i propri interessi politici

Comunicato Stampa

Nel piano di dimensionamento della Provincia di Catanzaro di tutto si parla tranne che dei bambini/e e dei ragazzi/e, delle loro esigenze e delle loro aspirazioni, dove non emerge la funzione della scuola nella società.

Da quanto si apprende la Provincia non ha convocato nei tempi dovuti le parti sociali, se non dopo aver preconfezionato delle proposte a tavolino che, a quanto appare, vengono cambiate di giorno in giorno, a seconda delle spinte di campanile o di partito mortificando competenze e professionalità.

La Provincia ed i consiglieri provinciali hanno redatto un piano senza criteri oggettivi pensando solo a soddisfare i propri interessi politici. Un’operazione questa sbagliata. Un piano scolastico squilibrato, clientelare ed in contrasto con il PNRR che non tiene conto dei processi formativi, della dispersione scolastica e delle aree a rischio.

Significativo quanto avvenuto ieri l’altro al consiglio provinciale dove il piano della provincia è stato contestatissimo dai dirigenti scolastici, come era già avvenuto anche ad opera dei sindacati della scuola, anche perché non si sa quale sia il piano ufficiale, perché si diffondono diversi piani e ipotesi alternativi tra loro.

A Lamezia Terme, considerato che l’Amministrazione comunale non ha mai convocato i dirigenti scolastici per avviare una consultazione ed indicare un percorso comune, le scuole sono lasciate da sole in balia del loro destino. Come più volte abbiamo già denunciato, dall’apertura in ritardo degli asili comunali, dalla mancata organizzazione nella manutenzione ordinaria degli edifici dell’obbligo e con tante altre deficienze, l’Amministrazione comunale non ha le idee chiare sulle potenzialità ed il ruolo che deve svolgere la scuola.

La scuola non gode di alcuna considerazione nella programmazione dell’Amministrazione comunale, non esistono progetti sugli studenti e sulla dispersione scolastica.

Un’amministrazione che professa di voler cambiare il volto della città, se non pensa al ruolo dei bambini, dei ragazzi e delle scuole, con i loro spazi e le loro esigenze, è in enorme contraddizione. Insufficiente è un’Amministrazione comunale, che desertifica e vanifica l’appuntamento con la riorganizzazione della rete scolastica cittadina, non convocando affatto i dirigenti delle scuole per capire i loro bisogni e le loro esigenze, non ascoltando chi opera nelle scuole in prima linea e facendo diventare le istituzioni scolastiche della città lo zimbello della Provincia di Catanzaro. Ancora una volta è mancata alla città di Lamezia Terme quella guida autorevole, che avrebbe dovuto difendere la scuola Lametina. Non vi è stato alcun iter democratico di confronto tra sindaco, assessore ed istituzioni scolastiche.

È bene ribadire che ogni singola istituzione scolastica in città è un presidio di cultura ma soprattutto di legalità, in un territorio che ha dovuto subire tre scioglimenti del consiglio comunale.

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