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Liceo Fiorentino ha valore storico e culturale, politiche scolastiche non si fanno con calcoli aritmetici

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rosario piccioni

“Il liceo Fiorentino, ha visto formarsi intere generazioni di lametini, docenti e studenti che hanno dato lustro alla nostra città”

comunicato stampa

Ancora una volta tocchiamo con mano i danni devastanti ed incalcolabili che può fare una politica miope che sceglie di tagliare in un settore fondamentale qual è quello dell’istruzione.

La prospettata ipotesi di fare venire meno l’autonomia scolastica dello storico Liceo Francesco Fiorentino, se concretizzata, rappresenterebbe una vera e propria iattura per la nostra città.

Le parole dei docenti del liceo classico – artistico “Francesco Fiorentino” descrivono in maniera puntuale ed efficace la logica che ha segnato le politiche di riorganizzazione e dimensionamento scolastico, dalle norme introdotte dal governo nazionale ai provvedimenti adottati dagli enti territoriali: un mero calcolo “aritmetico” che non tiene in minima considerazione persone, professionalità, storia e lavoro realizzato in questi anni.

Come rappresentanti istituzionali ma soprattutto come genitori e cittadini lametini non possiamo non condividere una presa di posizione sulla quale gran parte della comunità scolastica lametina, anche di tanti docenti degli istituti non interessati a provvedimenti di riorganizzazione e accorpamento, è assolutamente concorde: le scuole non sono “contenitori”, ma comunità fatte di persone in carne ed ossa che rappresentano un punto di riferimento insostituibile per le nuove generazioni e per tutta la società.

In un territorio vasto e complesso come quello della provincia di Catanzaro, che ancora sconta ritardi drammatici sui collegamenti tra Comuni, possiamo già immaginare cosa potrà significare lo spostamento di docenti da un punto all’altro con tutte le conseguenze e i disagi che ne deriveranno per gli stessi docenti, per le loro famiglie e per la stessa organizzazione del lavoro scolastico. E questo vale anche per gli istituti comprensivi interessati a provvedimenti dello stesso genere.  Qui non si tratta di chiedere “privilegi” per una scuola piuttosto che un’altra, ma porre all’attenzione della Regione  e della Provincia di Catanzaro un dato oggettivo e incontrovertibile: il valore storico e culturale del  Liceo “Fiorentino” per il nostro territorio. Stiamo parlando di un’istituzione che vanta una storia secolare e che rappresenta un presidio culturale e sociale per l’intero comprensorio dal valore inestimabile.

Far pesare i freddi “numeri” rispetto a un grande patrimonio umano e culturale significa accettare passivamente una politica miope che si arrende impotente di fronte alle vere cause che determinano l’esigenza del ridimensionamento – dal calo della natalità al crescente spopolamento dei nostri territori – e  “taglia” presidi fondamentali che hanno segnato la storia e l’identità della comunità lametina.

Il liceo Fiorentino, tra la precedente sede presso l’attuale complesso monumentale S. Domenico e l’attuale sede, ha visto formarsi intere generazioni di lametini, docenti e studenti che hanno dato lustro alla nostra città.

Così come si era fatto nel 2014, di fronte all’ennesimo provvedimento “taglia e cucito” di un governo nazionale nei confronti del mondo della scuola, rivolgo un appello al sindaco Mascaro e all’assessore Gargano perché la città di Lamezia faccia sentire la sua voce. Qui non si tratta di voler stravolgere le regole ma ribadire un punto fondamentale: compito della politica, a maggior ragione degli enti più vicini al territorio, è quello di non fermarsi ai numeri ma di tenere conto delle istanze reali delle persone e delle comunità. A maggior ragione quando si tratta della scuola, presidio fondamentale di libertà e di democrazia.

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