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Nissunu ti dici: làvati ‘a fàcci ca sidi cchjù bella ‘i mia

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Nissunu ti dici: làvati ‘a fàcci ca sidi cchjù bella ‘i mia

«Nessuno va dicendoti di sciacquare il viso per essere più bello di te»: in tempi in cui la capitis deminutio vige Regina è già tanto «‘na lavata ‘i faccia», che è una parvenza complimentosa da frase d’occasione, visto che di verità c’è abbastanza poco, visibile a pelle, poi!

Sappiamo quanto sia difficile oggigiorno essere sinceri, probabilmente perché costa molto scendere dal proprio piedistallo: basta rispolverare una fiaba classica per rendersene conto.

«Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?», la conosciamo tutti la questione in question, vero!? E come finisce!?

«Grande è la tua beltà, oh mia regina, ma ormai, del tuo regno la più bella non sei più tu, Ma Biancaneve, che lo è mille volte di più».

Da lì iniziarono i guai che terminarono con quella mela rossa, che portò dritto la deliziosa e Nivea protagonista nella fossa: fortunatamente intervenne il deux ex machina del momento, un buon Principe dalle fattezze apollinee, a riscattarla dal sonno eterno oltre che a ristabilire l’ordine di tutta l’avventurosa vicenda.

Insomma, tornando al nostro adagio, potremmo dire che non è facile, per sentimento avverso, riconoscere le buone qualità di chi ci è vicino: a volte l’inconscio esplode a tal punto da far emergere una strana grammatica comportamentale, spesso costituita da frasi al vetriolo, mordenti, acide, velenose per sminuire il prossimo a bersaglio.

Eppure ci è stato insegnato, ancor più che è diventato un meme virale, nel mare del web, a bordo di tanti internauti, che non è che mettendo in cattiva luce gli altri che si acquisisce splendore.

C’è chi persevera, però: credo facciano parte della schiera di chi vede il bicchiere mezzo vuoto. Nunc est bibendum…

Prof. Francesco Polopoli

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