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Quantu si’ llùangu, si’ ffissa!

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Quantu si’ llùangu, si’ ffissa!

«Quanto sei lungo, sei fesso!»: è una locuzione che rovescia, di sana pianta, l’adagio classico «altezza mezza bellezza»

Forse lo disse Davide a Golia, non lo sapremmo mai, mah! Comunque, al di là di questo, la nostra massima lametina si presenta come un benevolo appiglio cui ricorrere, per celia, senza leticare, tutte quelle volte in cui si accredita il pregiudizio secondo cui «chi è troppo alto non è molto intelligente».

Del resto, l’espressione latina «homo altus, raro sapiens», «uomo alto, raramente sapiente», lascia intendere che anche gli Antichi Romani indulgevano a tale insolenza. Che altro aggiungere!?

Benché molti reperti archeologici testimonino che l’altezza abbia sempre rappresentato una caratteristica vantaggiosa per la sopravvivenza, semplicemente perché statura e forza erano necessari per superare le avversità e i pericoli, tuttavia, nella storia c’è una costellazione ragguardevole di uomini bassi e potenti, come Napoleone, Cesare e Alessandro Magno, giusto per fare alcuni esempi.

Ciò dimostra, senza entrare nel merito o demerito storiografico, che l’intelligenza superi di gran lunga la statura di un individuo. Sennò perché diremmo, senza esser fuor di senno, che «nella botte piccola ci sta il vino buono»?

Prosit

Prof. Francesco Polopoli

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